Mura Ciclopiche - Circeo - Storia e Leggenda

Storia e Leggenda del Circeo
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Mura Ciclopiche

Differentemente da come si pensa le mura ciclopiche del Circeo non riguardano solamente l'acropoli in alto, ma sono il complesso articolato di una struttura più complessa che comprendere una vasta area del promonotrio Circeo.  Secondo Giuseppe Lugli era conseuetudine (per esempio Palestrina e Segni) racchiudere in un'unica cinta difensiva tanto la città in basso quanto l'Acropoli in altro benche città e acropoli distanti fra loro. Soluzione adottata anche da Circei che chiuse in un'nica cerchia muraria la città (attuale centro storico) e la sua Arx (Acropoli) [1].

Il recinto fortificato di Circei era verosimilmente strutturato su tre livelli o nuclei: il primo nucleo ubicato nella estremità orientale del promontorio del Circeo dove era posta l'Acropoli
e le mura poligonali, un quadrilatero irregolare di circa due etteri e mezzo di superficie.  Più in basso, la Urbs, collegata da un muro ciclopico di collegamento, presso il centro storico di San Felice Circeo, si nota oncora qualche tratto di mura in opera ciclopica . Il terzo nucleo di mura si trova invece nella parte più alta del monte, dove sorgeva il Tempio di Circe.
In genere queste opere vengono datate al 393 a.Cr., anno della deduzione della colonia latina [1], mentre per la urbs si tende a datare al 509 a.Cr. anno della duduzione della colonia guidata da Arunte, figlio di Taquinio in Superbo [2]

Arx


I massi per la costruzione delle mura dell'Acropoli furono ricavati da due cave locali, dove sono ancora visibili le fessure dei cunei utilizzati per l'estrazione della pietra. La lunghezza dei lati, secondo le misurazioni effettuate da Corrado Sampieri è la seguente: lato nord
metri 244, lato sud metri 194, lato ovest metri 155 e lato est metri 85. Il perimetro totale corrisponde quindi a circa 678 metri [3]. Il lato ovest, meglio conservato nonostante un maldestro tentativo di restauro effettuato nel 1988, è ancora imponente verso l'estremità meridionale e raggiunge l'altezza di 5,60 metri nello sperone terminale. Gli altri tre lati non raggiungono i 3 metri di altezza e in alcuni tratti è difficile, anche per la florida vegetazione, intuirne il percorso.

Le porte di accesso al recinto erano i origine due. La cosiddetta Porta Antica era situata nell'angolo nord-ovest. L'architrave è crollato e la largezza a della porta è di metri 1,50 con lo spessore degli stipiti di metri 2,63. E' tuttora visibile, sullo stipite sinistro, la scanalatura entro cui scorreva e si incastrava la trave di chiusura del battente della porta, e sullo stipite opposto il foro di inserimento della trave di chiusura.
La seconda porta, invece, è collocata all'estremita del lato nord e serviva, probabilmente, come uscita di emergenza in caso di necessità.

All'interno della cinta è presente un pozzo a tholos.

Il muro ciclopico di collegamento.

Urbs

Tempio di Circe



Le mura dell'Acropoli di Circei non sono appoggiate a un terrapieno, ma si innalzano isolate da ambedue le parti, la parte esterna e quella interno. Caratteristica unica da differenza di altri costruzione simili. Sono composte da una duplice tecnica costruttiva: la parte esterna composta da blocchi levigati e perfettamente combacianti, all'interno, invece i blocchi sono disposti con un ordine quasi casuale e per nulla sbozzati.

1. Diodoro, XIV, 102,4
2. Livio, 56,30 - Dionigi d'Alicarnasso IV,63
3. Corrado Sampieri - L'Acropoli di Circei, 1990



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