Chiesa della Madonna del Carmine
La chiesa che non c'è. L'antica chiesa della Madonna Carmine o del Suffragio (anche detta Chiesa Vecchia). Era ubicata, con annesso cimitero o fossa comune, presso l'attuale Belvedere al centro storico. La memoria di questo luogo di culto è andata quasi del tutto perduta. Si tratta, forse, di una delle prime testimonianze della cristianità nel Lazio. Secondo una nostra stima la probabile prima datazione della chiesa risalirebbe al tempo degli imperatori Arcadio e Onorio, circa 395 d.Cr. In qualche modo il collegamento con la successiva presenza templare nel centro storico di San Felice Circeo meriterebbe senz'altro un'indagine più approfondita.
Nell'anno 1647 sulle vestigia delle vecchie mura (probabilmete romane), venne commissionata dai Caetani una nuova chiesa parrocchiale ai monaci Bernardoni e fu istituita la confraternita custode con il titolo di Beata Vergine del Carmelo. In quello stesso luogo fu consacrato il terreno adiacente per contenere i defunti del paese, un cimitero e una fossa comune racchiusa da una botola. Contemporaneamente un'altra chiesa fu edificata nel pianterreno del Palazzo Baronale sempre gestita dalla stessa confraternita (poi Domenicani) che allogiava nel Convento dei Templari. Ancora oggi dovrebbe leggersi sull'architrave dell'edificio D.Felici dicatum e l'anno della consacrazione. Entrambe le chiese rimasero in attività fino al 1660, allorchè i monaci abbandonarono il paese [1].
Attorno al 1720, secondo le cronache del tempo (Card.Collicola), la Chiesa Vecchia era già parzialmente in stato di rovina.
Si racconta, secondo il Capponi, che nell'anno 1818 si sviluppò a San Felice una forma virale di tifo petecchiale, che in poco tempo fece perire molti individui. Il medico curante del villaggio dopo un'accurata analisi, riconobbe che la maggior parte dei casi di infezione riguardavano il lato meridionale del paese, per via delle antiche tombe esistenti da questa Chiesa del Carmine, che colme di cadaveri e con sepolture semiaperte infettavano l'aria con pestilenziali miasmi [2].
Nell'anno 1842 si verifico l'insostenibilità di questa insalubre situazione. La Vecchia Chiesa da tempo abbandonata dalla confraternita custode, tanto che il principe Poniatowsky decisie di costruire un nuovo cimitero in località 'La Croce'. Il progetto, tuttavia, non potè essere immediatamente attuato poichè la contrada era di proprità Reverenda Camera Apostolica. Successivamente, grazie alla disponibilità del cardinale Antonio Tosti, pro-tesoriere RCA, iniziarono i lavori che avranno termine nel 9 dicembre 1855, con la benedizione del monsignor Nicola Bedini, vescovo della Diocesi di Terracina, Priverno e Sezze.
Verso la fine dell'Ottocento l'area della Chiesa della Madonna del Carmine venne definitivamente demolita per lasciare posto alla piazza Guglielmo Marconi, meglio conosciuta attualmente come "Il Belvedere".
Confronto della situazione attuale con una mappa del 1800
A. Chiesa del Carmine
B. Camera annessa alla chiesa
C. e D. Cimitero e fossa comune.
Rappresentazione di fantasia della chiesa:
Rappresentazione di fantasia della chiesa:
Elaborato a cura di Carlo Gallone
1. Tommaso Lanzuisi, Il Circeo Sabaudia il Parco Nazionale, 1960.
2. Giuseppe Capponi, Il Circeo Illustrato con la Storia, 1856.
15 giugno 2021 | agg.1.5 - in fase di revisione