Grotta delle Dieci Camere
Nei pressi dell'Oliveto Baronale, nel versante orientale del promontorio, si ereggono i ruderi di una villa romana [foto] che riceveva l'acqua dalla cisterna più a monte, detta Grotta delle Dieci Camere. Dopo la sconfitta dell'88 a.Cr. i veterani di Mario, dedotti poco prima al Circeo forse dal padre di Giulio Cesare, furono uccisi o scacciati dalle loro terre che furono confiscate, in tutto, o in parte, e ridistribuite ai 120.000 veterani di Silla. Proprio in questo periodo si nota una grande proliferazione di costruzioni sul promontorio ed quindi probabile collegare la villa, e la cisterna adiacente, a quel periodo storico.
"La struttura (...) è a due ambienti paralleli, a volte reali, divisi ciascuno in cinque piccoli scompartimenti (larghi m.2,10, lunghi m.3,40, alti al centro della volta m.2,70) da arcate continue di sostegno. La conserva è orientata nel senso est-ovest. Il serbatoio nord ha il primo vano crollato. Nell'ultimo vano del serbatoio sud, quasi presso l'angolo sud-ovest, è il pozzetto di alimentazione [foto], ben conservato, a cui doveva immettere un piccolo canale artificiale che convogliava l'acqua piovana. Sembra che i due serbatoi non comunicassero tra loro. Tutta la conserva è però molto lesionata ed è pericoloso visitarla. Né l'Ashby né il Lugli la conobbero, certamente per la boscaglia che la nascondeva, né conobbero i resti della villa [foto]. (Lanzuisi)."
Una delle bellezze archeologiche del Circeo rischia addirittura di crollare, anche se non è il solo problema che affligge gli storici monumenti del promontorio. La grotta delle Dieci Camere sta infatti facendo i conti con il tempo e gli agenti atmosferici. La cisterna "soffre" di infiltrazioni d’acqua ed è intaccata dalle radici degli alberi Le arcate di sostegno, come si vede dal confronto delle foto, sono alle prese con ripetuti distacchi.
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