Resa dei Francesi ed ingresso delle truppe Napoletane
Gioacchino Murat, Re di Napoli, invade con le sue truppe lo stato Romano, contestualmente stipula un'alleanza con l'Austria e firma una tregua con l'Inghilterra il 26 gannaio 1814 rendendo Roma capitale del Governo Provvisorio Napoletano.
Il colonnello filo francese Vincentie, di presidio a San Felice, per parare un'eventuale incursione delle truppe napoletane già assestate a Terracina, pensò di fortificare il paese fornendo di cannoni la torre del centro storico prevvedendo a far scorta di vettovaglie, di armi e munizioni, rinforzando il presidio di soldati di guardia. Le truppe Napoletane, informate del rinforzo al Castello di San Felice, preferirono salire il monte e l'8 febbraio 1814, passando da Torre Paola si assestarono infine nei pressi delle Mura Ciclopiche. Vincentire era tuttavia risoluto alla difesa. I terrazzani, invece, consci della superiorità delle truppe napoletane e in considerazione che l'esercito francese era in generale ritirata dal territorio italiano, minacciarono una rivolta. Con queste prospettive il colonnello francese richiese la resa con l'onore delle armi.
Aperta la porta del paese l'aiutante maggiore del generale Amato, stipulò una formale capitolazione delle truppe francesi. Le compagnie francesi adunatisi nella piazza si prepararono alla partenza e suon di tamburello e con passo marziale e alle ore 20 dello stesso giorno lasciarono il paese per accamparsi provvisoriamente a La Cona e sparire completamente la mattina seguente. I Napoletani, circa mille soldati, entrarono anche loro marzialmente in San Felice, ove si trattennerò per circa tre mesi, per rientrare successivamente nel Regno di Napoli.
7 Agosto 2012 | agg.1