Le Cave del Circeo - Circeo: Storia, Leggenda e Patrimonio Culturale

Storia e Leggenda del Circeo
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Le Cave del Circeo

Etruschi

Non ci sono evidenze archeologiche definitive che confermino la  presenza di insediamenti etruschi al Circeo. Sebbene vi siano tradizioni  storiche che menzionano una possibile colonia romana-etrusca fondata da  Tarquinio il Superbo, queste affermazioni non sono universalmente  accettate dagli studiosi. La tradizione sostiene che Arunte, figlio di  Tarquinio, fosse a capo di questa colonia e che alcune mura di San  Felice Circeo possano risalire a quel periodo, ma tali ipotesi sono  considerate opinabili e non supportate da prove concrete.

Inoltre, l'espansione etrusca nel Lazio avvenne principalmente nel  VII secolo a.C., ma il loro predominio si interruppe nel VI secolo a.C. a  causa di conflitti con colonie greche e romane. Pertanto, mentre gli  Etruschi esercitarono influenza su molte aree del Lazio, la loro  presenza specifica al Circeo rimane incerta e non documentata in modo  conclusivo


L'Alabastro del Circeo

Il Monte Circeo è stato sempre una ricca fonte per l'estrazione delle pietre e soprattutto dell'alabastro. Un minerale prodotto dal lento deposito di carbonato di calcio. Sembra certo che gli etruschi abbiano sfruttato la Cava di Alabastro del Quarto Caldo. La particolarità di questo tipo di materiale dalla grana fine e di una una delicata colorazione bianco-gialla, unica nel suo genere, è stata riscontrata nella realizzazione di oggetti finemente lavorati rinvenuti nelle tombe etrusce (Fonteanive). L'alabastro del Circeo sarebbe stato molto utilizzato prima dell'introduzione del marmo lunense nell'Etruria meridionale.
La bellezza degli Alabastri-Onici, debbono avere sicuramente attratto l'attenzione anche degli antichi Romani dal momento che di tale materiale se ne osservano tracce nei più celebri monumenti dell'Urbe e del Lazio.
Successivamente si ebbe una lunga stasi, fino alla fine del 1500, dell'estrazione e dell'uso di questo materiale dato che poche tracce si hanno all'infuori di qualche accenno in rarissimi libri. Per l'utilizzazione di questo materiale vi fu una ripresa tra il principio del XVI Secolo e la fine del XVIII, come lo attestano le varie applicazioni in alcuni templi religiosi come le Basiliche di San Pietro, San Paolo, Santa Maria Maggiore e altre chiese minori a Roma.
L'importanza del giacimento e dei massi che venivano estratti dalla montagna era tale da consentire di poter fornire materiale per qualsiasi lavoro edilizio, arredamento e di soprammobili, compresi grandi basamenti, pilastri, colonne etc.
Il sarcofaco costruito con il presunto marmo del Circeo

Sarcofago in marmo del Circeo con rilievo policromo del defunto sul coperchio, proveniente dalla Necropoli della Banditaccia di Cerveteri, risalente al IV secolo a.C. (Musei Vaticani). Questo reperto potrebbe costituire una prova definitiva della presenza etrusca nel Circeo. Tuttavia, emergono due dubbi principali: esistono cave di "marmo" nel Circeo, o forse si intende alabastro? E come si può stabilire scientificamente la provenienza di un minerale in base alla sua qualità? Nel promontorio esistono fondamentalmente due tipi di alabastro, entrambi molto particolari per composizione e caratteristiche. Uno di questi potrebbe essere il "Ghiaccione", il materiale da cui sembra scolpito il sarcofago etrusco?
13 agosto 2024 | agg.2
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