Il progetto Cirio
Francesco Cirio, fondatore della società omonima d'esportazione agricola fondata a Torino nel 1885, programma ambiziosi progetti per bonificare o mettere a coltura vaste zone del Centro-Sud, iniziative non sempre coronate da successo ma che sono occasione di riscatto economico per molte aree meridionali.
Per "Progetto Cirio" s'intende la proposta avanzata dal Cirio, appoggiata dal Regio Commissario Angelo Golini, di acquisire in enfiteusi perpetua tutti i terreni coltivabili del Comune, sia in montagna che in pianura, offrendo 10 lire a rubbio (circa due ettari), con esenzione dei primi quattro anni, e garantendo l'attuazione di un vasto programma d'opere pubbliche a beneficio del paese.
Fra le opere pubbliche in previsione di costruzione vi erano un acquedotto, le scuole elementari e un asilo infantile, ed altri edifici di pubblica utilità nonché un'efficiente fognatura.
Il Comune di San Felice, con delibera consiliare del 15 settembre 1895, accettò in linea di massima il progetto, escludendo però dall'enfiteusi i terreni di Selva Piana che comprendevano un'area complessiva di 65 ettari.
Il Capitale occorrente sarebbe stato anticipato dal Cirio, a modico interesse e ammortizzabile dopo 50 anni, trascorsi i quali, tutte le opere sarebbero diventate proprietà del Comune, e i terreni sarebbero stati coltivabili ai cittadini del luogo, tuttavia il progetto non vide la realizzazione proprio per quei 65 ettari di Selva Piana, sui quali s'intestardirono gli amministratori comunali, e dei quali Francesco Cirio non voleva rinunciare.
Francesco Cirio muore a Roma il 9 gennaio del 1900, proprio mentre è impegnato in un progetto di colonia agricola a San Felice Circeo.
agg.1 31.08.2004