La Grotta del Fossellone
Grotta del Fossellone del Circeo
La Grotta del Fossellone, è una grotta che si trova sul versante meridionale del Promontorio del Circeo, in zona "Quarto Caldo", rappresenta uno dei siti archeologici più significativi per la comprensione delle frequentazioni preistoriche nella regione. Le scoperte effettuate in questa grotta offrono una visione dettagliata della vita e delle abitudini degli antichi abitanti, in particolare dei Neanderthal, che popolavano l'area durante il Paleolitico.
Le prime indagini sistematiche nella Grotta del Fossellone iniziarono nel 1937 sotto la direzione di Alberto Carlo Blanc, con la partecipazione di studiosi di fama internazionale come Henri Breuil e Hugo Obermaier. Le attività di scavo, interrotte durante la Seconda Guerra Mondiale, ripresero nel 1947 e proseguirono per diversi anni, rivelando una stratigrafia complessa e ben conservata che documenta diverse fasi di occupazione umana.
La sequenza stratigrafica della grotta può essere suddivisa in tre principali gruppi:
- Strati 41-23: Appartenenti al Paleolitico Medio, questi strati contengono una ricca industria litica del tecnocomplesso Musteriano e numerosi resti faunistici. Tra i reperti più importanti vi è una mandibola neandertaliana appartenente a un bambino di circa 10 anni.
- Strato 21: Associato all'inizio del Paleolitico Superiore, è caratterizzato da manufatti dell'Aurignaziano, inclusi punte d'osso, che indicano la presenza dei primi Homo sapiens nell'area.
- Strati 19-1: Contengono reperti del Paleolitico Superiore medio-finale, sebbene in quantità minori rispetto ai livelli sottostanti.
Gli studi sui resti faunistici e sui manufatti litici trovati nella Grotta del Fossellone indicano che i Neanderthal utilizzavano questa cavità non solo come rifugio, ma anche come luogo per la lavorazione e il consumo delle prede. Le ossa di stambecchi e cervi, coperte di segni di macellazione, testimoniano pratiche di caccia e lavorazione della carne. Inoltre, la varietà di strumenti litici suggerisce un'ampia gamma di attività quotidiane, dalla macellazione alla lavorazione delle pelli e del legno
.
Gli strati contenenti resti del Paleolitico Medio mostrano che i Neanderthal erano cacciatori esperti, in grado di adattarsi ai cambiamenti climatici e ambientali. La presenza di resti di avifauna in questi strati suggerisce un clima temperato-fresco, simile a quello attualmente presente nell'Europa centrale.
La Grotta conserva tracce importanti dei cambiamenti climatici del Quaternario. Durante l'ultima interglaciale, circa 120.000-130.000 anni fa, la grotta era sommersa dal mare, come evidenziato dai sedimenti marini trovati a 14 metri di profondità. Questi strati marini sono sovrapposti da depositi continentali che documentano il ritiro del mare e il successivo utilizzo umano della grotta.
Il riempimento della grotta inizia con il termine più antico rappresentato dalla spiaggia tirreniana, il sedimento marino depositatosi nell'ultimo interglaciale. Sopra la spiaggia fossile si sovrappone un potente deposito continentale, caratterizzato da una sequenza archeologica che va dal Paleolitico Medio alla fine del Paleolitico Superiore. La parte superiore della sequenza musteriana, datata circa 30.000 anni fa tramite il metodo della racemizzazione degli aminoacidi, conferma la presenza neandertaliana fino alla fine del Wurm II, all'interstadio Wurm II-III.
La Grotta del Fossellone continua a essere un importante sito di ricerca archeologica. Gli studi in corso contribuiscono a migliorare la nostra comprensione delle dinamiche di popolamento e delle strategie di sussistenza dei Neanderthal e dei primi Homo sapiens nella regione del Circeo. Le scoperte effettuate in questa grotta hanno arricchito notevolmente il panorama della preistoria europea, offrendo dati cruciali sulle interazioni tra clima, ambiente e cultura umana.
21 luglio 2024 | agg.1
21 luglio 2024 | agg.1