Una lettura storica - Unità di base le "generazioni" (SCHEMA A)
Diamo uno sguardo alla Cronologia Generale soffermandoci ai momenti salienti che riguardano le migrazioni degli Aborigeni-Enotri e dei Pelasgi cercando di delineare ciò che era il quadro storico generale in cui si trovò ad operare Dioniso di Alicarnasso.
2000 a.c. dagli ultimi rilievi e campagne archeologiche appare sempre più veritiera l'ipotesi che in questo periodo già sulla maggior parte del territorio Greco stanziavano i Pelasgi, in particolar modo a sud di quel confine immaginario che passa per dall'isola di Corfù per attraversare l'Ellespondo seguendo la costa settentrionale del mar Egeo. Confutate sono le ricerche che li danno stanziali nel Peloponneso. Qui, con il passar degli anni si scissero in due gruppi principali: gli abitanti delle montagne (Arcadia) e quelli delle zone costiere. Successivamente queste due nuove diramazioni si isolarono l'une dalle altre ma quella del gruppo costiero, grazie alla navigazione e commercio, ebbe maggior floridità tanto che già nel 1700 a.c. si è constatato delle loro prime scorrerie sull'isola di Creta.
1600 a.c. La civiltà Minoica incomincia ad incrementare preponderatamente il suo potere tanto che all'aumentare delle conquiste espansionistiche aumentano anche i movimenti migratori di molte popolazioni, sia dipendenti dalla stessa Micene che quelli che vengono ricacciati dalle sue conquiste. Si ha un incremento della popolazione e della necessità di nuovi territori si ha un'espansione nelle isole dell'Egeo e nel centro Italia.
1500 a.c. con l'avvento della così detta 1ª fase della civiltà Micenea alcuni nuclei dell'Argolide oltrepassano l'istmo di Corinto per giungere nella fertile Tessaglia.
1350 a.c. E' l'inizio del periodo aureo della civiltà Micenea. Si costruiscono palazzi e fortificazioni "ciclopiche" di Micene, Tirinto, etc. contemporaneamente viene colonizzata definitivamente Creta. Nella Tessaglia i Pelasgi subiscono le conseguenze di lotte tra varie fazioni e si ritirano verso le regioni del nord e successivamente ripiegano ad ovest nelle zone di Pindo e Dodona.
1200 a.c. E' il tempo delle guerra di Troia, le mire espansionistiche sono vive, ma precedono l'improvviso crollo della civiltà Micenea.
Dionisio considerando quanto sopra ambientò l'azione degli Aborigeni-Enotri, dei Pelasgi, degli Arcadi di Evadro (1242 a.c.) e dei Peloponnesiaci di Eracle (1239 a.c.).
Lo schema A, che segue, oltre ad incolonnare le date nel riquadro sopra riportate abbina due corrispondenti colonne che esplicitano le migrazioni che sequenzialmente interessarono gli Aborigeni-Enotri ed i Pelasgi sino al loro arrivo nel centro Italia.
Seguendo Dionisio si calcolerà il tempo utilizzando le generazioni che si susseguono numerandole progressivamente. Quindi l'elemento chiave sono le unità periodiche che misurano il tempo in generazioni.
Da questa analisi appare che:
L'inizio della storia degli Aborigeni coincide cronologicamente con quella dei Pelasgi e ad ulteriore coincidenza probatoria si ha che il territorio del Peloponneso è considerato la patria comune di questi due popoli (1641 a.c.);
Ambedue, ancora, hanno la data di nascita fissata 17 generazioni prima della caduta di Troia;
secondo Dioniso la durata media delle generazioni è fissata in 27 anni (I 9,4);
il calcolo degli eventi secondo le generazioni non sposta e non varia le date riportate dagli altri storici per tutte le vicende che partendo da prima della caduta di Troia giungono sino alla nascita di Roma;
anche gli spostamenti migratori sono calcolati per generazioni e sono coincidenti per datazione anche questi tra quelli effettuati dai Pelasgi e quelli degli Aborigeni-Enotri. Questo stile o necessità di spostamenti è ampiamente illustrato da Dioniso in I 16, 1-5:il capitolo chiave per comprendere le migrazioni dell'epoca!
La venuta degli Aborigeni in territorio Italiano iniziò 16 generazioni prima della caduta di Troia e il territorio che prescelsero fu il Reatino allargandosi poi verso i territori confinanti dei Siculi per giungere, grazie soprattutto all'aiuto dei sopraggiunti Pelasgi, sino alle coste laziali (I 16,5 e I 20,5). Per maggior dettagli si consiglia la lettura dei capitoli 13,14 e 15 del primo libro dell'Opera di Dionisio.
SCHEMA A
Cronologia Generale GRECIA |
ABORIGENI-ENOTRI |
PELASGI |
2.000 - 1.900 |
||
1.700 |
||
1.641 |
Inizio della narrazione: 17 generazioni prima della caduta di Troia x 27 = 459 anni cioè siamo nell'anno 1641 a.C. |
Inizio della narrazione: I Pelasgi sono stanziali nel Peloponneso già da 17 generazioni prima della caduta di Troia (17x 27 = 459 anni cioè siamo nell'anno 1641 a.c). |
1.614 - 1.506 |
Arrivo in Italia: 16 generazioni prima della caduta di Troia x 27 = 432 anni cioè siamo nell'anno 1614 a.c. |
Dopo 135 anni (5 generazioni), nel 1.506 utilizzano una generazione (27 anni) per compiere il viaggio di uscita dal Peloponneso |
1.479 |
arrivano in Tessaglia nel 1.479 a.c. dove vi rimangono per altre 5 generazioni cioè sino all'anno 1.344 a.c. |
|
1.400 |
Nel tempo di una generazione vengono cacciati dalla Tessaglia, l'abbandonano definitivamente nel 1.317 a.C. |
|
1.350 - 1.236 |
Ormai si sono stabiliti in Italia e incominciano ad espandersi aiutandosi reciprocamente con gli Aborigeni sino a che cacceranno definitivamente i Siculi nel 1263 a.c. Seguirà una generazione di apice e poi nel 1236 inizierà il declino |
|
1.182 |
Caduta di Troia: generazione 0 cioè siamo nell'anno 1182 a.c. |
Declino della civiltà Pelasgica (fusione della civiltà Pelasgica con altre più forti e numerose?, non si sa!) |
751 a.C. |
Nascita di Roma: 16 generazioni dopo la caduta di Troia x 27 = 432 anni cioè siamo nell'anno 751 a.c. |
Di fatto la civiltà Pelasgica pura non vedrà gli albori della Roma città |