La prima guerra punica
Contro Cartagine Roma combattè tre guerre: la prima dal 264 al 241 a.Cr.; la seconda dal 218 al 202 a.Cr.; la terza dal 150 al 146 a.Cr..
La I guerra ebbe inizio in Sicilia e incominciò con l'invio di un esercito romano a Messina, per impedire ai Cartaginesi, che già possedevano due terzi della Sicilia, di impadronirsi anche di quella città, importante perchè permetteva il controllo dello Stretto. Vittoriosi inizialmente per terra, i Romani trovarono delle difficoltà sul mare, per la loro inesperienza di battaglie marittime. Riuscirono tuttavia in breve tempo a portare rimedio a questa mancanza, facendo construire un flotta da guerra di 120 navi, munite di un originale attrezzo, il "corvo", un ponte mobile a uncino, che agganciava le imbarcazioni avversarie e consetiva alle imbarcazioni ai soldati di passare all'arrembaggio; in tal modo una battaglia navale diventava abbastanza simile a un combattimento di fanteria, nel quale i Romani vantavano un'eccezionale esperienza.
Lo scontro con la flotta cartaginese avvenne davanti a Milazzo nel 260 a.Cr.; i Romani, guidati dal console Caio Duilio, ottennero la prima vittoria navale della loro storia. Ma il successivo tentativo di sbarcare in Africa ebbe un esito disastroso e lo stesso comandante, il console Attilio Regolo, venne fatto prigioniero. La guerra si prolungò per molti anni, attraverso alterne vicende, con vittorie e sconfitte dell'una e dell'altra parte, finchè nel 242 a.Cr. la battaglia navale delle isole Egadi diede la vittoria ai Romani. I Cartaginesi dovettero abbandonare la Sicilia, che passò ai Romani i quali, qualche tempo dopo, occuparono anche la Sardegna e la Corsica, togliendole ai Cartaginesi Roma così si avviò a diventare una potenza marittima.
27 ottobre 2016 | agg.1