La colonia di Tarquinio il Superbo - Circeo - Storia e Leggenda

Storia e Leggenda del Circeo
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La colonia di Tarquinio il Superbo

Secondo l'antica leggenda, Roma fu fondata il 21 aprile del 753 a.C. e fu governata fino al 509 a.C. da una successione di sette re. L'ultimo di questi, Tarquinio il Superbo, di origine etrusca, salì al trono a seguito di una congiura che portò all'eliminazione del suo predecessore, Servio Tullio. Tuttavia, quando suo figlio, Sesto Tarquinio, oltraggiò Lucrezia, moglie del nobile Lucio Tarquinio Collatino, la donna, per non sopravvivere alla vergogna, si tolse la vita. Questo tragico evento scatenò l'indignazione del popolo romano, che, guidato da Lucio Tarquinio Collatino e Lucio Giunio Bruto, cacciò il re e proclamò la Repubblica nel 509 a.C.

Durante il regno di Tarquinio il Superbo, mentre la plebe era impegnata nella costruzione del tempio di Giove sul Campidoglio, nella realizzazione dei sedili del Circo Massimo e nella costruzione della Cloaca Massima (oltre al servizio militare), Tarquinio pensò che una popolazione così numerosa, se non adeguatamente impiegata, sarebbe stata un peso per la città. Desiderando ampliare i confini dello Stato e fondare nuove colonie, inviò coloni a Signa e a Circei (antico insediamento latino), per garantire la difesa dell'Urbe sia sulla terra che sul mare.

I,56 His laboribus exercita plebe, quia et urbi multidenem, ubi usus non esset, oneri rebatur esse et colonis mittendis occupari latius imperii fines uolebat, Signiam Circeiosque colonos misit, praesidia urbi futura terra marique. (Livio)

La tradizione storico-letteraria sembra confermare l'analisi archeologica condotta da Giuseppe Lugli, Libero Docente di Topografia Romana presso la Regia Università di Roma, riguardo alla cinta muraria ciclopica del centro storico:
"Possiamo datare la città bassa alla fine del VI secolo (circa 510 a.C.), assegnandola alla colonia di Tarquinio il Superbo...". La cinta ciclopica è costruita con un sistema primitivo, anzi: "il più primitivo che noi conosciamo... con blocchi appena sbozzati e di grandezza assai varia".

Storici come Gaetano De Sanctis e Ettore Pais negano che Roma, nel VI secolo, potesse estendere la sua influenza fino a una località lontana come il Circeo. Secondo loro, la colonia di Tarquinio il Superbo non sarebbe stata altro che un avamposto militare, un tentativo di difesa contro la minaccia delle aggressioni volsci.

Sebbene i blocchi possano sembrare disposti alla rinfusa, sembrerebbe che avessero una funzione precisa: in questo caso, si potrebbe fare riferimento alla pagina corrispondente della sezione 'Mura Ciclopiche'.

Edilizia al tempo dei Tarquini

Verso il 575 a.Cr. i Romani introducono una nuova tecnica edilizia: si abbandona, cioe', l'uso di sovrapporre grossi blocchi di pietra e si adotta l'uso di piccole pietre impastate e tenute assieme da sostanze coesive: e' il cosiddetto opus cementicum. Nonostante cio', la tecnica di sovrapporre blocchi di pietra ben squadrati senza far uso di malta venne conservata per edifici monumentali fino a tutta l'epoca imperiale: era, questo, l'opus quadratum (vedere: elementi di tecnologia costruttiva). Inoltre perfezionarono l'arco e introdussero l'uso del mattone d'argilla cotto al forno. Tale tecnica, gia' nota alle civilta' orientali (costruzioni di mattoni nella valle dell'Indo risalgono al III millennio a.Cr.), fu perfezionata nel VI secolo a.Cr., come dimostrano i mattoni di molti edifici di Babilonia da cui i mercanti greci, fenici e italici portarono esemplari. In Egitto - altro paese visitato dai mercanti italici e greci - il mattone era impastato con paglia. I Greci lo adottarono poco e tardi; i Romani, invece, divennero ben presto maestri in quest'arte. Ma per tutto il periodo monarchico e anche in quello repubblicano, la struttura fondamentale delle case romana fu data da pali e travi di legno, fra cui si innalzavano mura di mattoni intonacati.


31 agosto 2024 | agg.5a

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