La terza guerra punica
Cartagine, malgrado la sconfitta durissima, col passare degli anni si riprese. Le sue navi ritornarono a percorrere i mari, i traffici rifiorirono. Qualcuno a Roma si allarmò e temette che si rinnovasse l'antica minaccia. "Bisogna distruggere Cartagine", ripeteva nelle assemblee un anziano senatore, Marco Porcio Catone; e sosteneva che bisognava affrontare subito l'avversario, prima che la città, che con il suo territorio contava 700.000 abitanti, diventasse nuovamente pericolosa.
Nell'anno 150 a.Cr. una spedizione partì per l'Africa, condotta da Publio Cornelio Scipione Emiliano, nipote del vincitore di Annibale. Dopo un assedio di tre anni Cartagine fu distrutta (146 a.Cr.) e il suo territorio trasformato in una provincia romana, a cui fu dato il nome di Africa e che ebbe per capitale la città di Utica.