Il primo triumvirato - Circeo - Storia e Leggenda

Storia e Leggenda del Circeo
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Il primo triumvirato

Intorno al 70 a.C. incominciò ad affermarsi nella vita politica di Roma un giovane, Gaio Giulio Cesare, nipote di Mario, discendente da famiglia tradizionalmente favorevole al partito popolare. Il suo programma: concedere ampie distribuzioni di terre fra i contadini dell’Italia, per migliorarne le condizioni di vita; riorganizzare i territori conquistati, in modo da far cessare o almeno diminuire l’insopportabile sfruttamento cui erano sottoposte le popolazioni.


Per attuare questo programma, Cesare cercò di assicurarsi molta forza militare e politica, tanta da vincere la resistenza del Senato e dei nobili; perciò egli strinse un patto con le due persone più potenti di Roma: Pompeo, famoso per la gloria militare, Crasso, rinomato per le immense ricchezze. L'alleanza, nota con il nome di triumvirato, diede ai tre uomini un immenso potere, che essi così suddivisero: a Cesare fu affidato il governo delle Gallie (Cisalpina e Narbonese, ovvero pianura padana e Francia meridionale) e dell’Illirico (Dalmazia); a Pompeo la Spagna e l'Italia; a Crasso la Siria.
La conquista della Gallia

Cesare ri rivelò ben presto il più geniale e il più forte dei triumviri. Muovendo dalle provincie a lui assegnate, si spinse nelle vaste regioni della Gallia centrale e settentrionale, fittamente popolate da tribù di stirpe celtica (Aquitani, Svevi, Belgi, ecc.), che praticavano un'agricoltura primitiva e vivevano in villaggi di capanne, spesso fortificati, sotto il comando di un'aristocrazia di guerrieri e di una potente casta di sacerdoti detti Druidi.

In otto anni di guerre, Cesare occupò l'intera regione, fino all'Atlantico e al Reno, e compì anche due brevi spedizioni esplorative al di là della manica in Britannia, e al di là del Reno, in territorio germanico, facendo costruire sul fiume un ponte di legno di oltre 400 metri, il primo ponte sul Reno ricordato dalla storia.

Fra le battaglie combattute da Cesare, sono particolarmente note quelle contro Vercingetorige, un valoroso capo che guidò un'insurrezione dei Galli contro il dominio romano. Le Vicende particolari delle campagne di Gallia furono raccontate dallo stesso Cesare nel suo "De Bello Gallico".

Ritratto di Cesare

Cesare fu uomo di geniali capacità e di elevata cultura; in lui si fondevano le qualità di un grande condottiero e il vasto orizzonte mentale di un eccellente politico. La sua personalità emanava fascino e prestigio.

L'errore che costò a Cesare la vita fu dovuto, forse, non tanto alla situzione storica, quanto al suo carattere. Egli non sapeva fermarsi a mezza strada ed amava portare tutto alla fine. Gli pareva che il completamento della sua opera fosse una monarchia di tipo ellenistica. Invece Roma non era ancora matura per questo tipo di governo: la società romana voleva una forma velata di dittatura. Cesare volle spingersi oltre e per questo morì. Solo il suo successore, Ottaviano, fatto tesoro di tutta l'esperienza passata, seppe fermarsi al punto giusto.

Sergej Ivanovic Kovaliov
Ampie distribuzioni di terra

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1° dicembre 2016 | agg.0 (in lavorazione)

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