La Via Appia
CIL: 6422 |
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EX AUCTORITATE IMP CAES M AURELII ANTONINI PII FELIC AUG PARTHIC MAX BRITT MAX PONT MAX ET DECRETO COLL XV SAC FAC SERVIUS CALPURNIUS DOMITIUS DEXTER PRO MAGIST ARA CIRCES SANCTISSIMAE RESTITUIT DEDICAT XVII K JUL IMP ANTONINO AUG IIII BALBINO COS |
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Per l'autorità dell imperatore Marco Aurelio Antonino Pio Felice (Caracalla) e decreto del Collegio dei Quindecemviri, Servio Calpurnio Domizio Destro, promagistrato, restaura l'Ara di Circe Santissima (213 d.C.). |
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luogo di ritrovamento: Tempio di Circe |
attuale collocazione: Mesa di Pontinia |
CIL: 6424 | ||
MO BRIT PONTIF M IMP II CO CIRCEIENS D | ||
Iscrizione attestante il nome e i titoli dell'imperatore Caracalla. Forse la base di una statua offerta dai Circeiensi (213 d.C.). | ||
luogo di ritrovamento: Lago di Paola | attuale collocazione: Mesa di Pontinia (non più) |
CIL: 6425 |
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SALVIS DDNN HONORIO ET THEODOSIO INVICTISSI MIS IMPP F NICIUS THEODOLUS V C VICARIUS URBIS ETERNAE |
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Iscrizione in onore degli imperatori Onorio e Teodosio da parte del vicario della citta' eterna Flavio Nicio Teodulo (410 d.C.). |
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luogo di ritrovamento: Lago di Paola |
attuale collocazione: Mesa di Pontinia |
Furto della CIL 6424
Durante un controllo di routine le guardie ambientali della Fipsas hanno fatto una scoperta inquietante notando la scomparsa di un'antica iscrizione romana dal Casale di Mesa questa iscrizione risalente al 213 d.C. era stata censita, insieme ad altre, nel 2014 e si pensava fosse la base di una statua offerta dai Circensi la sua assenza è stata notata in seguito al ritrovamento di una discarica abusiva di calcinacci nelle vicinanze del Mausoleo di Clesippo mentre gli investigatori propendono per l'ipotesi del furto non escludono altre possibilità e hanno informato la Soprintendenza per avviare le indagini l'articolo sottolinea l'importanza di preservare questi preziosi reperti storici e menziona precedenti tentativi di furto nell'area evidenziando così il mistero che avvolge la scomparsa dell'iscrizione e l'urgente necessità di proteggere il ricco patrimonio archeologico della regione
Pisco Montano presso Terracina
Il taglio di Pisco Montano presso Terracina rappresenta una delle più notevoli opere di ingegneria eseguite per facilitare il passaggio della via Appia.
A Terracina la via Appia raggiungeva per la prima volta il mare, come osserva lo storico e geografo Strabone. Il centro antico era pero' in posizione arretrata rispetto la costa, situato a controllo del passaggio tra la Campania e il Lazio. Numerosi sono i resti della città antica, ma il più noto e spettacolare è certamente il santuario di Iuppiter Anxur, in alto sul colle Sant'Angelo. Poco è rimasto del tempio vero e proprio, ma i possenti terrazzamenti su cui sorgeva sono ancora oggi un punto qualificante del paesaggio della zona.
28.07.2024 | aggiornamento 2
La quinta satira di Orazio
L’Orazio cesellatore forbito e vivace ritrattista, l’Orazio spontaneo e sorridente, l’Orazio rapido nel cogliere l’immediatezza della vita è riscontrabile anche nella Satira Quinta del Primo Libro, in quella in cui, ricalcando l’"Iter Siculum" di Lucilio, descrive il viaggio compiuto, nel 37 a.C., da Roma a Brindisi: 530 chilometri, percorsi in 14 giorni e con mezzi vari, affrescati così vivacemente da ispirare posteri quali Stèrne, Ghoèthe, Hèine, Kìpling.
Di questa satira, che mantiene l’attenzione dei lettori sempre ben desta nella sua interezza (ma che limiteremo alle sole parti trattate), ci piace cogliere, in primo luogo, i modi con cui il Venosino tratteggia molte delle cittadine attraversate.
E così Forappio, borgo laziale lungo la via Appia distante circa 26 miglia da Ariccia, Orazio, al verso 4, lo qualifica "pieno zeppo di barcaioli e di osti esosi" ("differtum nautis cauponibus atque malignis") ed al verso 7 "(centro) dalla pessima acqua" ("aqua deterrima"); Anxur, antica fortificazione dei Volsci le cui rovine sovrastano Terracina, la descrive, al verso 26 come "posta su rocce che biancheggiano da lontano" ("impositum saxis late candentibus"); Fondi, lontana sole 12 miglia da Terracina, al verso 36, offre motivo di ilarità a causa delle insegne del pretore locale, definito un borioso scribacchino, le quali presentavano una pretesta, un laticlavio e... un braciere.
commento alla satira
dal Liceo G.Garibaldi di Napoli